25 ottobre 05

I bambini costruiscono un salvadanaio per i loro compagni africani.

Il candore dei bambini riserva sorprese che non finiscono mai di stupire. Come quelli delle classi Prima e Quarta dell’istituto scolastico retto dalle Suore Riparatrici del Sacro Cuore, al quartiere Aurelio-Boccea, a Roma.

I bambini hanno infatti costruito due piccoli salvadanai, utilizzando vecchie scatole di scarpe e tanto nastro adesivo. In questi due piccoli scrigni verranno conservate le monetine che durante l’anno i bambini decideranno, di quando in quando, di portare per darli in dono ai bambini africani.

E’ stata questa la risposta spontanea dei ragazzini alla proposta, indirizzata loro dalle suore cui abbiamo presentato le attività della ‘Fondazione Giovanni Paolo II’.

Questa risposta va apprezzata doppiamente, perchè le Suore Riparatrici del Sacro Cuore sono già da tempo impegnate, a vario titolo, nell’ assistenza e nell’adozione a distanza in favore di bambini di India, Sri Lanka e altri Paesi del sud-est asiatico. Eppure di fronte alla richiesta di un piccolo aiuto anche per quelli africani, le suore non si sono tirate indietro e i bambini hanno accettato entusiasti di partecipare. A dimostrazione che la povertà disarma sempre e l’amore non conosce confini di continenti.

Quando si decide di partecipare e lasciarsi coinvolgere in opere buone, in piccoli gesti di carità verso le persone, non è importante solo la quantità delle donazioni, che pure è fondamentale per raggiungere efficacemente gli obbiettivi che ci si prefigge. E’ ancora più importante il cuore che ci si mette dentro.

Le somme modestissime raccolte nei salvadanai dei bambini delle classi Prima e Quarta, avranno un valore in più, dato dall’amore messo da quei piccoli che hanno accettato di condividere la povertà di altri piccoli, che nemmeno conoscono e mai conosceranno, e per questo si privano di qualcosa delle loro paghette.

Dall’educazione alla carità dei bimbi di oggi potranno nascere solo cose buone per gli adulti di domani.