Il Cardinale Tonini racconta il suo Burundi

 

23 nov -- ''Chi va in quel mondo deve rendersi conto che deve imparare''. Il cardinale Ersilio Tonini

racconta e si racconta dopo 15 anni di Africa. In particolare nel Burundi ha costruito case per gli sfollati, scuole, chiese, ospedali, interi villaggi. Nel libro-intervista presentato oggi, Pierfranco Rossetti, 24 anni, che ha raccolto le sue parole, spiega che con il suo intervento Tonini ''e' riuscito senza dubbio a migliorare sensibilmente la qualita' della vita degli abitanti del Paese''. ''Devo restituire un po' di quello che ho ricevuto'' afferma il cardinale, 92 anni, prima di ribadire che

il suo sogno, ora, e' di mettere in piedi (cosa in parte già  fatta) un ospedale universitario. Ovviamente, nel suo amato Burundi.

La prima parte del libro ('Le ragioni del cuore', Touring Editore) ricostruisce la biografia del cardinale. Poi, l' Africa: un rapporto, racconta, che ''non è nato intenzionalmente: mi ci sono trovato coinvolto quasi senza accorgermene. E' stata una chiamata, non un colpo di genio: ti si offre, ti ci trovi dentro, e allora capisci che devi pur far qualcosa. E' stata una sorpresa che il Signore m'ha fatto''.

''Il cardinale - scrive Rossetti - è un uomo assolutamente moderno: la sua età non e' altro che un bagaglio di saggezza e sapienza che applica perfettamente al presente. Non per niente è diventato il 'volto mediatico' della Chiesa e il suo parere è conteso dai giornalisti''.

''Il problema è molto delicato - scrive il cardinale -, ma bisogna dirlo chiaro e tondo: la prima cosa di cui ha bisogno l'Africa è un intervento massiccio da parte dell'Europa al fine di attenuare le distruzioni e le malattie che stanno affliggendo quel continente''. Purtroppo l'Europa politica, insiste, fin dal '500 ''ha investito tutte le sue energie in guerre intestine o nel creare alleanze e controalleanze per prepararsi alle guerre''. Insomma, ''un enorme spreco di forze'', e anche oggi

''rimane bloccata attorno ai propri problemi senza riuscire ad allargare gli orizzonti''. Nella cultura europea di fatto ''è scomparsa l'idea di missione, che probabilmente in fondo è sempre appartenuta soltanto alla Chiesa''. Cosi' nel '99 Tonini inaugura una Clinica per la Maternità presso la diocesi di

Bujumbura, nel nord del Burundi. Poi lancia l'operazione-case per ricostruire il quartiere di Kamenge, proprio alle porte della capitale, e mette energie e risorse per realizzare l'ospedale universitario a Ngozi, nel nord del Paese: ''Il nostro progetto ha l'ambizione di formare cultura sul posto. Perchè se gli studenti vengono portati a studiare o a specializzarsi in Italia o in Francia, c'è il rischio che non tornino più nel proprio Paese d'origine - sostiene il cardinale - E se tornano, dopo aver messo da parte un po' di soldi, comprano due o tre apparecchietti e aprono uno studio privato.

Basti pensare che in Burundi, Paese di 6 milioni e mezzo di abitanti, ci sono in tutto 80 medici: l'80% di questi sono nella capitale e fanno i liberi professionisti. Prestano servizio un paio d'ore negli ospedali e poi subito nelle loro cliniche private. Certo guadagnano pochissimo rispetto ai nostri prezzi, ma ciò che sconcerta è che nel resto del Paese, dove c'è la maggior parte della popolazione e dove si trova il vero bisogno, non c'è nessuno''.