Nell’enciclica di Papa Benedetto XVI l’identikit del perfetto volontario Competente, prega, non fa proselitismo e sta lontano dai partiti.
I volontari cattolici impegnati nel lavoro caritativo devono
avere "competenza professionale", accompagnare la loro attività
alla preghiera, collaborare con le organizzazioni umanitarie laiche ma, al contempo,
stare alla larga dall'influenza delle ideologie o dei partiti. La prima enciclica
di Papa Ratzinger, "Deus Caritas est", nella seconda parte del documento,
racchiude una sorta di identikit del perfetto operatore umanitario cattolico:
non "dovrà ispirarsi alle ideologie del miglioramento del mondo,
ma farsi guidare dalla fede che nell'amore diventa operante". A chi presta
soccorso agli afflitti, il Papa ricorda "l'importanza della preghiera",
così come la necessità di rifuggire "all'incombente secolarismo"
che spesso caratterizza il mondo del volontariato. Un arcipelago di associazioni
e organismi cattolici, questo, attivo nei cinque continenti cui spetta il compito
di collaborare con le strutture laiche per alleviare le sofferenze dell'umanità,
senza però sacrificare la propria identità cattolica: "l'apertura
interiore alla dimensione cattolica della Chiesa non potrà non disporre
il collaboratore a sintonizzarsi con le altre Organizzazioni nel servizio alle
varie forme di bisogno" tuttavia, prosegue il Papa, dovrà "avvenire
nel rispetto del profilo specifico" della Chiesa. Al mondo del volontariato
è stato tributato un grande ringraziamento perché contribuisce
a diffondere "nel mondo l'amore di Dio". Ma tra i possibili sbagli
che il pontefice intravede, c'é la tentazione da parte dei volontari
di "fare proselitismo" aiutando immigrati di altre fedi. "L'amore
è gratuito e non viene esercitato per raggiungere altri scopi",
ha affermato il pontefice, anche se questo non vuol dire che l'azione caritativa
debba lasciare Dio e Cristo da parte". Altra raccomandazione dispensata
è che i "soccorritori devono sempre essere formati in modo da saper
fare la cosa giusta al momento giusto". Infine un auspicio: che il mondo
del volontariato attragga sempre più le nuove generazioni dato che l'attività
caritativa "costituisce per i giovani una scuola di vita che educa alla
solidarietà e alla disponibilità a dare non semplicemente qualcosa,
ma se stessi".(ansa)