Giovanni Paolo II e Roma, grande mostra al Vittoriano.
Lo zucchetto cardinalizio e quello indossato subito dopo l'elezione al soglio pontificio, il sigillo a secco annullato subito dopo la morte, la croce pastorale che l'ha accompagnato negli ultimi nove anni di
pontificato sono solo alcuni degli oggetti che, usciti per la prima volta dal Vaticano, sono allestiti al Vittoriano per la mostra 'Giovanni Paolo II e Roma'' che si apre dal 22 ottobre.
Promossa da Vicariato di Roma e Comune, l'esposizione e' stata curata da Alessandro Nicosia e Marco Pizzo con lo scopo di evidenziare il forte legame tra il pontificato di Giovanni Paolo II e la citta' eterna ricostruendo la vita di Karol Wojtyla con grande partecipazione emotiva. Che si avverte fin dall'inizio del percorso espositivo con le videoinstallazioni che ripropongono di continuo i servizi televisivi che annunciano la morte del papa e prosegue nella scalinata che conduce alla grande Sala Giubileo fiancheggiata da un lato dal grande schermo retroilluminato su cui scorrono le immagini del funerale, la folla in piazza San Pietro, la commozione della gente e dei capi di stato, la copia del Vangelo posta sopra lo bara. Stampe del sei e settecento mostrano invece i cortei funebri dei pontefici del passato.
La rassegna vera e propria inizia con i documenti personali di papa Wojtyla, come il libretto universitario o la tesi di laurea per passare poi alle testimonianze della sua elezione al soglio pontificio. ''Si tratta di testimonianze straordinarie - dice Marco Pizzo - cimeli originali che provengono dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, mai sposti prima'', tra cui le schede utilizzate per le votazioni al Conclave, i carboni serviti per segnalare l'avvenuta elezione, la mitria, il pastorale, lo zucchetto cardinalizio lasciato per mettere quello papale.
Le sezioni successive della mostra raccontano quindi, attraverso centinaia di immagini fotografiche le fasi salienti del pontificato e la missione cittadina (che spesso coincidono).
Vescovo di Roma, papa Wojtyla ha visitato le 300 parrocchie della citta' e partecipato alle ricorrenze annuali trasformando questi appuntamenti cadenzati dal ritmo del calendario liturgico in una ulteriore occasione di incontro. Tra queste l'offerta della corona alla Madonna Immacolata di Piazza di Spagna, che la mostra ricorda anche con l'esposizione del modello originale del ponteggio del 1856. Ma ci sono anche le Via Crucis (tra gli oggetti il prezioso ostensorio in oro bianco e giallo, capolavoro della moderna oreficeria e i dipinti antichi di Palazzo Braschi) e le processioni del Corpus Domini. Non mancano naturalmente l'incontro con la Comunita' Ebraica e la visita nella Sinagoga (c'e' anche il dono del rabbino-capo Toaff), i rapporti con il Campidoglio fino al conferimento della cittadinanza romana nell'ottobre del 2002. Una grande sezione e' quindi dedicata alle celebrazioni dell'Anno Santo e sono ancora molto toccanti le visite nelle carceri, negli ospedali, con i giovani, immagini e filmati da cui emerge ancora intatto il carisma straordinario di Giovanni Paolo II.