7 ottobre 05

Roma, parte il Progetto Scuola in favore della Tanzania.

La lettera indirizzata ai Presidi e ai Maestri delle scuole elementari.

Gent.mi Presidi e Maestri

alle vostre scuole, e alle singole classi, proponiamo di partecipare a un piccolo ma significativo percorso educativo che aiuti i bambini a comprendere meglio e di più alcuni grandi temi che agitano il nostro tempo: la povertà di alcune popolazioni del mondo, la necessità di condividere ciò che si possiede, l’importanza dell’amicizia fra i popoli.

Tutto ciò si può realizzare stimolando nei bambini la curiosità verso mondi e popolazioni lontane, educando alla solidarietà e alla carità, favorendo situazioni di amicizia e condivisione.

Alle vostre classi e scuole chiediamo di manifestare un segno di amicizia con una scuola tanzaniana, dove vivono bimbi in tutto e per tutto uguali ai nostri, con la differenza che non possiedono nulla, quasi mai dispongono di scuole e maestri, e nemmeno di medici, giocattoli e indumenti.

In Tanzania la ‘Fondazione Giovanni Paolo II’ ha intessuto un rapporto di amicizia e di aiuto materiale con due villaggi: Ikondo e Mtwango.

A Ikondo vive una volontaria vicentina della ong Cefa che in questi anni ha contribuito alla costruzione di scuole e asili e oggi sostiene i maestri e la mensa per oltre 500 bambini privi di tutto.

A Mtwango, una ex maestra bresciana in questi anni ha tirato su un villaggio-famiglia per 84 bambini orfani di entrambi i genitori, e ad altri 80-90 offre assistenza continua per cibo, medicine, indumenti.

La ‘Fondazione Giovanni Paolo II’ grazie alle donazioni di cittadini, enti e altre associazioni, sta aiutando queste due realtà. Anche alle vostre scuole chiediamo di fare altrettanto, con piccole donazioni mensili curate dagli stessi bambini che partecipano al progetto.

In sintesi, l’idea è che ogni singola classe si faccia carico di aiutare i villaggi tanzaniani, con piccole donazioni mensili fatte dagli stessi bambini (va bene anche un euro ciascuno al mese). Queste donazioni verranno usate per sostenere le spese vive per l’istruzione: lo stipendio di una maestra è di 25-30 euro al mese, un libro di lettura costa 1,5-2,5 euro, un quaderno costa 50 centesimi; si tratta di somme proibitive, ove si pensi che una giornata di lavoro vale mediamente 60-70 centesimi e che le persone che lavorano sono pochissime. Oppure per ‘strumenti’ utili, come ad esempio i pannelli solari per avere energia elettrica gratis e quindi acqua calda, e altro ancora.

Insomma, dall’Italia con piccole offerte economiche si possono fare miracoli.

Come procedere dunque ? Se la scuola, o singole classi, aderiscono all’iniziativa, la ‘Fondazione’ mette a disposizione una mostra fotografica o una proiezione di diapositive per far vedere conoscere altri popoli lontani e diversi dal nostro, in questo caso quello tanzaniano. In tal modo i maestri potrebbero stimolare ricerche sull’Africa e specialmente sulla Tanzania e le sue tradizioni e problemi, sulla sua storia e geografia.

La ‘Fondazione’ inoltre fornirà periodicamente testi, articoli, fotografie, documentari, ricerche dedicate ai temi della povertà, della solidarietà e dell’amicizia fra i popoli, così che i ragazzi possano farne oggetto di approfondimento guidati dagli insegnanti.

Il frutto delle riflessioni di classe o di singoli bambini (testi scritti, disegni o altro) potrà essere pubblicato sul sito internet www.fondazionegiovannipaolo.it e messo quindi a disposizione di tutti.

I bambini, aiutati dai maestri, potrebbero poi dar vita a piccole iniziative di beneficenza nell’ambito della scuola, ad esempio costruendo oggettini o disegni da ‘vendere’ a genitori e nonni in un mercatino natalizio o in occasione di compleanni e festicciole. E tanto altro ancora che la fantasia e la generosità possono suscitare.

In tal modo alla fine dell’anno i bambini avranno conosciuto e saputo di più sulla Tanzania, su altri loro coetanei meno fortunati, sulle persone fantastiche, e spesso sconosciute, che dedicano la loro vita all’aiuto del prossimo, e nel contempo avranno compreso l’importanza della condivisione e dell’amicizia, inviando piccoli ma significativi contributi economici ai bambini dei due villaggi adottati.

La ‘Fondazione’ darà conto naturalmente di come verranno utilizzati i soldi ricevuti e periodicamente, attraverso una newsletter e sul sito internet, darà anche ulteriori informazioni sulla vita dei villaggi e sulle proprie altre attività. Altre informazioni verranno diffuse attraverso gli organi di stampa.

Ci sia consentito infine di ricordare che tutti gli aderenti alla ‘Fondazione Giovanni Paolo II’ onlus sono volontari che prestano il loro tempo libero, le loro energie e intelligenze e professionalità in modo assolutamente gratuito. E tutta la ‘Fondazione’ si sostiene sul principio della gratuità e della donazione di qualcosa di sé agli altri, senza nulla chiedere o aspettarsi in cambio.

Gent.mi Presidi e Maestri

speriamo che le vostre scuole o le vostre classi possano partecipare all’iniziativa; per ogni altro chiarimento, siamo a vostra disposizione (info@fondazionegiovannipaolo.it)