Papa Benedetto XVI legge l’ultima omelia che Giovanni Paolo II non riuscì a leggere

 

 Roma, 26 mar - Il Papa, durante la messa nella parrocchia romana di Dio padre misericordioso, ha letto ai fedeli alcune frasi di un' omelia inedita che Giovanni Paolo II avrebbe dovuto pronunciare il 3 aprile dell'anno scorso. Papa Wojtyla morì la sera del 2 aprile e l'omelia non fu mai resa pubblica.

   ''All'umanità che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e della paura -si legge nel testo wojtyliano- il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e apre l'animo alla speranza: è amore che converte i cuori e dona la pace''.

   Benedetto XVI ha definito queste parole del predecessore ''un manoscritto che e' come un testamento''. ''In questo manoscritto che è come un testamento - ha detto Papa Ratzinger - siamo invitati a comprendere ed accogliere la divina misericordia''.

   Il Papa, che è giunto di buon'ora nella parrocchia dell'estrema periferia orientale della città, ha anche voluto ricordare, commentando le letture bibliche di oggi, che ''la fede cristiana non e' una ideologia ma è un'esperienza personale e comunitaria e da essa scaturisce un modo di pensare e di agire''.

   La parrocchia di Tor Tre Teste fu voluta da Giovanni Paolo II per celebrare il giubileo dell'anno Duemila e perchè ''condensasse - ha ricordato oggi Benedetto XVI - in maniera

efficace il significato di quello straordinario evento spirituale''.

   ''Meditando sulla misericordia del Signore e sulla Croce - ha detto il Papa - mi torna alla mente il testo che Giovanni Paolo II aveva preparato per domenica 3 aprile dell'anno scorso: nei disegni divini era scritto che egli ci lasciasse proprio alla vigilia e perciò non potè più pronunciare queste parole che mi piace ora riproporre a voi''.

   Per la visita di Papa Ratzinger alla parrocchia di Tor Tre Teste sono accorse alcune migliaia di persone. Al suo arrivo, il Papa è stato accolto dal cardinale vicario Camillo Ruini, il vice gerente mons. Luigi Moretti e il parroco don Gianfranco Cerbino.

   Il Papa era accompagnato dal suo segretario mons. Georg Gaenswein, dal prefetto della Casa pontificia mons. James Harwey, dal cameriere Angelo Gugel, dal medico personale Renato Buzzonetti e dal direttore dell'Osservatore Romano Mario Agnes.

   Per questa sua seconda visita ad una parrocchia romana Benedetto XVI  ha scelto uno stile sobrio limitandosi alla celebrazione della messa. Il predecessore era solito incontrare vari gruppi parrocchiali, in genere quello dei bambini, quello dei ragazzi e il consiglio pastorale degli adulti rivolgendo un  discorso ad ognuno di questi gruppi.

   La chiesa di Dio padre misericordioso e' stata progettata dall'architetto ebreo americano Richard Meier e simboleggia in tre ardite vele bianche di cemento armato una barca che veleggia nel mondo, simbolo sia della Chiesa che di tutti gli uomini alla ricerca di valori spirituali. Benedetto XVI che appena arrivato ha gettato uno sguardo compiaciuto alle tre vele bianche ha poi definito la chiesa ''una originale struttura architettonica'' ricordando che essa ''attira molti visitatori'' ha chiesto ai parrocchiani di impegnarsi per fare apprezzare a tutti coloro che vengono a visitare la parrocchia ''non solo la bellezza dell'edificio sacro, ma soprattutto la ricchezza della comunità viva e dell'amore''. (ANSA).