Sotto il segno di Papa Wojtyla la prima messa del Papa con i nuovi cardinali

 

   Città del Vaticano, 25 mar - La prima messa del Papa con i neocardinali è tutta sotto il segno di Wojtyla, dal ricordo dell'attentato a quello dei giorni dell'agonia, alla citazione del mosaico mariano con cui Giovanni Paolo II ha ornato l'esterno della basilica.  

Benedetto XVI celebra sul sagrato di San Pietro con i quindici porporati che ha creato ieri, e ai quali oggi dona l'anello cardinalizio, simbolo di fedeltà alla Chiesa e al Papa. E incentra l'omelia sul ricordo del ''venerato predecessore'' il cui ''lungo pontificato, proprio un anno fa entrava nell'ultima fase, dolorosa e insieme trionfale, veramente pasquale''.

In piazza ci sono circa quindicimila persone, giunte da varie parti del mondo e trattenutesi dopo il concistoro di ieri; è presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio italiano Gianni Letta. Molti gli asiatici, alcuni in abiti tradizionali, come anche gli africani nelle tuniche colorate e alla destra del Papa spicca il gruppo  in rosso del collegio cardinalizio quasi al completo.

   Di papa Wojtyla Benedetto XVI rimarca soprattutto l'aver accentuato la dimensione ''mariana'' del papato, accanto a quella ''petrina''. Oggi la chiesa ricorda l'Annunciazione a Maria e celebrare la prima messa con i neocardinali in questo giorno, spiega papa Ratzinger, ''è una provvidenziale coincidenza che ci aiuta a considerare l'evento odierno, in cui risalta in modo particolare il principio petrino della Chiesa, alla luce dell'altro principio, quello mariano, che è ancora più originario e fondamentale''.   

   Dopo il Concilio, osserva, e' stato soprattutto Giovanni Paolo II ad evindenziare il principio mariano ''coerentemente con il suo motto 'Totus tuus': nella sua impostazione spirituale e nel suo instancabile ministero - ha detto - si è resa manifesta agli occhi di tutti la presenza di Maria quale Madre e Regina della Chiesa. Più che mai - prosegue - questa presenza materna fu da lui avvertita nell'attentato del 13 maggio 1981 in piazza San Pietro''.

   ''Le due dimensioni della Chiesa, marina e petrina - aggiunge - si incontrano dunque in quello che costituisce il compimento di entrambe, cioè nel valore supremo della carità, il carisma 'più grande', la 'via migliore di tutte'''.   Ai nuovi cardinali il Papa chiede anche ''vicinanza spirituale e fattiva''.

   Il momento piu' significativo della messa è la consegna a ciascun porporato dell'anello. Un gran silenzio avvolge la piazza fino a che il Papa, nei paramenti liturgici dorati, non si accinge a consegnarlo a Stanislao Dziwisz, oggi arcivescovo di Cracovia e per quasi quaranta anni segretario di Karol Wojtyla: un applauso lo accompagna mentre Benedetto XVI gli mette l'anello al dito. Dopo Dziwisz vengono applauditi anche Zen, per il quale un gruppo di cinesi sventola ghirlande di fiori colorati e l'ottantottenne Peter Dery, anche oggi in carrozzella, per il quale il Papa si alza premurosamente in piedi.

   Come sempre in queste occasioni la messa esprime l'universalità della Chiesa nelle letture nelle varie lingue del mondo, e nelle preghiere anch'esse multilingue: si prega anche in coreano e in dagaari (parlato nel Burkina Faso e nella zona nordoccidentale del Ghana) e sono rappresentate tutte le lingue dei nuovi porporati.

   La messa si conclude con le note dell'Alma Redemptoris Mater, uno dei più antichi brani in gregoriano, mentre in piazza i fedeli sventolano le bandiere dei diversi Paesi.   (ANSA).